Come il marketing salverà il turismo nel 2020

Il Coronavirus ha sicuramente segnato in maniera molto forte il flusso del turismo nel mondo, che sebbene abbia visto una sorta di ripartenza siamo lontanissimi ovviamente dai livelli dell’estate del 2019. Nel nostro articolo andremo ad osservare come il marketing salverà il turismo nel 2020, lo abbiamo chiesto all’agenzia di organizzazione di eventi Smart Eventi.

Come il marketing salverà il turismo nel 2020

Nella situazione di difficoltà che ad oggi vive il settore del turismo, come quello dell’organizzazione di eventi, non sono tanto le località ad essere veicolo di interesse, ma il tipo di comunicazione che viene fatta ai potenziali fruitori del messaggio. I messaggi sono infatti molto cambiati in questo periodo, dato che i vecchi spot tanto cari e molto amati non danno gli effetti sperati.

La gente adesso cerca altro, non gli basta quello che offrono i posti, ma quali siano le garanzie nelle loro mani per correre rischi di alcun tipo.

Per questo oggi le campagne pubblicitarie sul turismo utilizzano parole diverse, ovvero oltre alla classica bellezza si vende anche serenità e sicurezza. Dunque, gli spot parlano tranquillità, protezione, incentrano il discorso sul prendersi cura della propria clientela garantendo anche apertura e libertà. In pratica restare all’interno di un porto sicuro senza però negarsi il massimo della propria esperienza in un determinato luogo.

E’ cambiato anche il luogo dove lanciare il proprio messaggio, ovvero si è andati progressivamente diminuendo i passaggi in tv, ma anche affissioni e sistemi di stampa. Ciò è dovuto chiaramente ad un discorso di costi, dato che per le difficoltà economiche dovute al lungo lockdown richiedono di risparmiare il più possibile.

Ecco chi ci si lancia quasi del tutto sul digitale, settore che permette di operare a livello pubblicitario con costi minimi e di raggiungere un numero decisamente vasto di persone. Infatti, una delle caratteristiche del web in periodo di lockdown, è stata quella di non subire una grande flessione nella fruizione dei messaggi pubblicitari, in quanto la gente forzata all’interno delle quattro mura di casa ha aumentato la sua presenza online.

Dunque, internet rimane un punto fermo per molte aziende che necessitano di pubblicizzarsi, e che soprattutto non possono spendere grossi capitali in campagne di marketing.